La Lingua Inglese:
Introduzione

Per una serie di circostanze fortuite, una lingua dalle origini poco promettenti e dall'ortografia assurda si è affermata come la più diffusa di tutti i tempi, la vera "lingua franca" dei nostri giorni. Persino un venerabile membro dell'Académie Française (nemica giurata degli anglicismi) ha detto: "Parlare inglese è una necessità; parlare francese è un privilegio."

Si suole pensare all'inglese come alla lingua nativa di gran parte degli americani del nord, dei britannici, degli australiani, dei neozelandesi, e di molti sudafricani. Ma è anche la lingua ufficiale di un buon numero di paesi improbabili in Africa (compreso quello più popoloso, la Nigeria) e perfino in Asia (es. Singapore). Nonostante il suo status "ufficiale", l'inglese in diversi di questi paesi è decisamente una seconda lingua di comodo fra popoli divisi da etnie e lingue locali, al punto che può risultare scarsamente intelligibile al viaggiatore anglofono occasionale. Del resto, non è necessario andare fino in Africa per trovarsi in un tale imbarazzo: basta viaggiare in certe zone del nord dell'Inghilterra, specie nello Yorkshire!

Anche il ruolo di "lingua franca" è affascinante. In passato, l'autore ha sentito degli indiani del sud parlare in inglese con degli indiani del nord, trovando questa lingua più congeniale dell'hindi imparato a scuola. Se un uomo d'affari coreano va in Cina, non parla nessuna lingua asiatica, bensì l'inglese.

L'inglese non riconosce alcuna autorità centrale: tentativi durante i secoli di stabilire un'accademia simile a quella francese, o semplicemente di riformare lo spelling, hanno avuto poca fortuna; ed è forse questa flessibilità vagamente anarchica che ha permesso alla lingua di prosperare ovunque. L'inglese non ha esitazione alcuna nell'appropriarsi di termini stranieri, anche storpiandoli, o nell'inventare nuove parole proprie a seconda delle esigenze (e ciò non soltanto in campo tecnologico).

Vi è una notevole diversità di pronuncia fra le varie zone del mondo anglofono. Negli insediamenti di antica data, le differenze si fanno sentire a distanza di pochi chilometri (es. fra un villaggio inglese ed il prossimo), mentre nei paesi più "giovani" (es. l'Australia) si può viaggiare per migliaia di chilometri senza percepire cambiamenti regionali. E' vero che in ogni parte del mondo esistono termini locali, ma nonostante questi e l'accento differente, ci si capisce quasi ovunque. Non esistono quasi più dei veri dialetti, salvo forse in angoli che hanno avuto una storia molto particolare, come la Louisiana. Negli Stati Uniti, ci sono delle parlate "negre" che si differenziano notevolmente dall'inglese "standard", tanto da sembrare dialettali. In genere, chi usa questo tipo di linguaggio può esagerarlo o meno a seconda delle circostanze.


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